Imprenditore Agro Artigiano
Qual è la prima cosa che associ al tema "Mediterraneo"?
Mediterraneo è Scambio di Colture e Culture.
Il mare, questo mare, è stato il primo strumento di connessione tra i popoli. Ha unito non solo merci e persone, ma ha anche connesso le loro storie. Il viaggio e lo scambio del cibo e delle lingue sono lo strumento principale per l’interazione, l’arricchimento, il progresso.
Cosa speri di suscitare con il tuo speech?
Voglio uscire dalla solita narrativa del “giovane meridionale laureato che torna al sud” e del “giovane professionista che torna all’agricoltura”. Spero di sensibilizzare la platea a guardare con occhi diversi chi compie una scelta che non è di fuga dalla metropoli, ma è di inizio di un processo di sviluppo in modo inverso rispetto a quello che si ritiene naturale al giorno d’oggi. Vorrei far capire che “tornare in provincia con un approccio da città” è difficile, a volte difficilissimo, ma non impossibile, ci può dare tanto e può restituire tanto.
Qual è la motivazione che ti ha spinto a fare quello che fai e ad essere ciò che sei?
Io sono un agricoltore ed un artigiano. Credo che chi si è formato fuori tra università e lavoro, e vuole tornare nel sud italia a fare un lavoro come quello che fa la mia azienda, abbia una missione: “mostrare” che partendo dai prodotti di un territorio, lavorandoli e presentandoli in un certo modo, si possa estrarre un valore commerciale da quei prodotti che può essere ritrasferirlo sul territorio in termini di etica, verso la terra ed il territorio, dignità lavorativa, verso le persone, educazione, ai valori ed ai principi dell’azienda.
Coinvolgendo persone e professioni del territorio, un semplice ortaggio può essere fonte di ispirazione e crescita per quel territorio.
Il pianeta sta cambiando ad una velocità sempre maggiore. Come vivi questa epoca? Descrivicelo in tre parole.
Realismo – perché questa è un’epoca in cui bisogna avere ben chiaro cosa è davvero reale e cosa viviamo qui ed ora, rispetto a cosa vediamo nella vita “media-ta”.
Attenzione – intesa sia come “stare attenti” a potrebbe accadere in un secondo (dal covid, alla guerra, all’energia, etc);
sia come “prestare attenzione” alle persone ed ai popoli nel mondo con le loro specificità ;
sia come “avere attenzione, cura” nei confronti dell’ambiente e del creato in generale.
Fiducia – perché solo vivendo con fiducia il presente, anche quando non sembra essere così positivo, ci si può preparare ad un ottimo futuro.
Biografia
Pietro d’Elia (Salerno, 1988). Percorrendo una linea trasversale tra formazione e lavoro si Laurea in Economia e Management alla L.U.I.S.S. di Roma per poi conseguire il Master in Economia dell’Ambiente e dell’Energia (MEMAE) presso l’Università Bocconi di Milano, nel 2011. Durante la specialistica in Economics and Business, di nuovo presso la L.U.I.S.S., ultimata nel 2014, frequenta l’accademia teatrale “Artès”, che lo porta a recitare a Broadway, dove si diploma nel 2015. Lavora poi come commerciale per The Good Idea, l’agenzia italiana che cura il marketing promozionale di British American Tobacco, seguendo i mercati di Paesi Bassi, Brasile, Svizzera e Inghilterra.
Dalla fine del 2017 decide di “ritornare alla terra” e fonda I Segreti di Diano, un innovativo progetto di “artigianato agricolo”, che parte dalla realtà del suo comune di origine, Teggiano, in provincia di Salerno. E’ partner di CiVà-Cibo Vagabondo, food truck premiato BestStreetFoodOnTheRoad 2021 da Gambero Rosso.